un ricordo

Era la primavera dell'anno 1979 quando abbiamo deciso di fare una radio libera

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Clerici - giorgio

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Dopo il primo giorno di trasmissione

di Oriano Neroni

Dopo il primo giorno di radio, 1 ottobre 1979, le trasmissioni sperimentali continuarono con tutti i conduttori impegnati a imparare con il fai da te e a migliorare le proprie primitive tecniche di approccio con i microfoni e il famoso giradischi technics sl 1200, che in coppia, inondavano di musica il misterioso etere di quel primo periodo dell'avventura radiofonica. La giornata iniziava presto, alle sei, con l' edicola, proprio come oggi. I giornali erano i soliti, Corriere, Repubblica, Gazzetta, ma anche una chicca di quel periodo, l'Occhio, il nuovo prodotto di Maurizio Costanzo, adattissimo per suoi contenuti popolari e di curiosità spicciole. La scaletta musicale si formava al momento, in sala dischi, selezionando 12 dischi per un'ora, oppure 24 per due ore, una metà italiana, una metà stranieri, quattro, cinque, grandi classici, due, tre novità. I computer, gli mp3, i file musicali, nulla di tutto questo esisteva. C’erano poi le richieste musicali dell'ascoltatore, sacro, da accontentare sempre. Era l'essenza della radio. La tua emozione di ascoltare e di dedicare la canzone che volevi in quella magnifica scatola che era la radio e che cominciava a fare compagnia e da sottofondo alle lunghe giornate di lavoro di molti operai e impiegati. La notte, dall'una alle sei, partiva il bobinone, il registratore a bobine che andava all'infinito, prima in un senso, poi nell’altro. In quei primi mesi dell'avventura radiofonica, al piano di sotto dei locali di via Roma avevamo anche la tv , Telecastellarano, che con un lungo cavo volante, scendendo dalle rampe del castello, il borgo antico, si collegava con la sagrestia della chiesa parrocchiale. E la domenica messa in diretta per i pochi fortunati che captavano una delle prime tv libere in Italia ... Stavamo uscendo dai cosiddetti anni di piombo, ma anche dagli anni maledetti di uso diffuso di droghe pesanti. I nostri amici che hanno avuto la sfortuna di percorrere quella strada e non sono più tornati sono stati tanti. Giocavano a calcio con noi, venivano a scuola tutte le mattine con noi, venivano a ballare al Picchio Rosso con noi. Eravamo un gruppo, non so chi abbia fatto la selezione, forse il carattere, forse la famiglia, forse la fortuna, loro sono morti, noi siamo qui. Nel 1980, qualche mese dopo di noi, a Castellarano nasce la delegazione della Croce Rossa Italiana. I volontari con i loro camici bianchi, per passare il tempo, erano i nostri migliori ascoltatori e telefonavano spesso...tanto spesso che mi innamorai di una volontaria. Gli impianti di allora erano rudimentali. Dei piatti abbiamo già detto, ma il cuore era il trasmettitore. Dal tetto partivano le onde verso il ricevitore, e il primo fu installato sul monte Croce, con il famoso cavo elettrico più lungo di Castellarano. Dal monte scendeva fino alle prime case, appoggiato direttamente sul terreno, invisibile al contadino e al suo aratro o falciatrice, ed infatti ogni tanto veniva troncato in due o tre parti....è calava subito il silenzio sulla frequenza Fm, e subito partivano le telefonate ...non vi sentiamo.... Il primo trasmettitore era a valvole, marca Bellomo da Imola, un prestito alla Banca Popolare per comprarlo. Mille watt di potenza, era all'avanguardia allora. La sua manutenzione, d'estate era anche piacevole, ma d'inverno salire sul monte con fango o neve era una vera avventura. Specie di notte. Ma gli ascoltatori erano sacri, la radio doveva andare, trasmettere sempre... Quando chiamavano da Piacenza, o da Verona ci davano una carica incredibile...volevamo arrivare sempre più lontano...farci ascoltare da tanta gente. Una volta alla settimana si faceva il rifornimento di 33 e 45 giri al Picker Sound di Formigine, il tempio della musica di allora. Ognuno degli spiker aveva la possibilità di elencare i suoi desideri musicali in una lista, poi in base alle disponibilità e alle classifiche di Sorrisi e Canzoni Tv si facevano gli acquisti, in genere il sabato pomeriggio.. Quando era stagione di Sanremo o Festivalbar, si spendevano veri patrimoni, ma tutti dovevano essere accontentati. I soldi per tutte le spese arrivavano quindi dalla pubblicità radiofonica. I famosi spot, o Jingles, proprio come oggi, messaggi di pochi secondi che reclamizzano una attività o un evento. Registrati in casa, o in studio da voci professionali, già allora i più costosi avevano le voci calde dei più famosi doppiatori cinematografici, i quali scoprirono un nuovo filone di guadagno. Noi in radio, si lavorava, ma ci si divertiva, e anche tanto. Il primo film a colori in tv credo di averlo visto in quegli anni, in radio, dove dopo l’arrivo di una slot machine manuale avevamo acquistato un Telefunken a colori di seconda mano: Il Cacciatore. La tv a colori in Italia arrivò nel 1977, e come in tutte le cose prima che diventasse un prodotto popolare e diffuso e a buon mercato impiegò molto tempo. Ma torniamo alla radio. Come tuttofare, passavo molte tempo alla manutenzione del ponte radio, anzi dei ponti radio, perché in breve arrivavano ad essere tre: Monte Croce, Serramazzoni, sopra il Tiro a segno a Sassuolo. Ognuno studiato per coprire una determinata zona della pianura. Dalla marca Bellomo, impianti a valvola, si passò ad impianti a transistor della ditta Pinazzi di Carpi, alle antenne Fracarro di Padova, ma il segreto era avere un capace tecnico per la messa appunto e regolazione della modulazione di frequenza. Una battaglia selvaggia tra radio si combatteva nell’etere. A suon di soldoni da 1000 watt si passava a 2000, a 3000 poi a 5000 watt, sempre più potenti per farsi ascoltare meglio, sovrastare le altre voci, conquistando giorno per giorno ascoltatori. E noi sempre a controllare che tutto funzionasse, che nessuna Spuria, termine tecnico derivante da spettrometro finisse nelle bande riservate , perché allora erano guai grossi, anche penali. Ma questa è un’altra storia. Un periodo di gran divertimento, dove ogni giorno si inventava qualche cosa, dove le giornate erano minuti, si rideva, si ballava, si giocava, si parlava, si suonava, si viaggiava, ci si incontrava, ci si innamorava, ci si lasciava, ci si drogava, ci si ubriacava, la parola d'ordine era musica ad alto volume.... Era il mondo della Radio

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